Friday 24 August 2012

Spectra

 In the recording of a soundscapes the filtering of spectrum could be compared to color. In landscape painting forms are "filtered" by the artist in order to explore particular relationships (through the use of color) that support a choice among the "concrete" features of the place. In this way the artist let certain 'perspectives' of landscape emerge. 
 In the sound world filters have the possibility to be dynamic and linked to gesture, such programming of the evolution of spectrum -through envelopes, or LFO, or other modulations tools- is like a micro-composition, like the composition of a "dynamic color".
 Moreover as well as painters sometimes uses particular tools (like large brushes, spatulas…) which allow for a particular relationship between gesture and matter, so it is in the case of Fuori Luogo, where the programming of dynamic filtering develops a relationship between gesture and matter which let particular perspectives to emerge.

Nella registrazione di un paesaggio sonoro il filtraggio dello spettro può essere paragonato al colore. Nella pittura di paesaggio le forme sono "filtrate" dall'artista (attraverso l'uso del colore) al fine di mettere in risalto ed esplorare certe caratteristiche del luogo; in questo modo si lasciano emergere particolari 'prospettive' sul paesaggio.
 Nel caso del suono, i filtri hanno inoltre la possibilità di essere dinamici e legati al gesto strumentale, la programmazione delle modulazioni dei filtri (con inviluppi, LFO…) sono delle vere e proprie micro-composizioni, come la composizione di un colore in pittura, ma qui si tratta di un "colore dinamico".
 Nello stesso modo dei pittori che, per avere una particolare relazione tra il gesto e la materia, a volte usano strumenti particolari (grossi pennelli, spatole…), Fuori Luogo utilizza la relazione tra gesto e materia che permette il filtraggio dinamico dello spettro sonoro per lasciare emergere particolari prospettive.



Dans l'enregistrement d'un paysage sonore le filtrage du spectre peut être comparé à la couleur. Dans la peinture de paysage le formes sont "filtrées" par l'artiste (à travers l'utilisation de la couleur) afin de dévoiler et explorer certaines caractéristiques du lieu; de cette manière des perspectives particulières sur le paysage peuvent émerger.
 Dans le cas du sonore, les filtres hont de plus la possibilité d'avoir une évolution temporelle, une dynamique et de se lier au geste instrumental; la programmation des modulations des filtres (avec des enveloppes, des LFO…) devient une micro-composition, ainsi que la composition d'une couleur en peinture, mais dans ce cas il s'agit d'une "couleur dynamique".
 De la même manière que les peintres, pour mettre en relation  geste et matière, parfois utilisent des outils particuliers (gros pinceaux, spatules…), Fuori Luogo utilise le filtrage dynamique permettant une relation entre geste et matériau qui laisse surgir des perspective particulières.

Wednesday 8 August 2012

Horizon

© Fabrizio Rota
Non c'è confine preciso tra l'oggetto e lo spazio: c'è orizzonte à ogni frontiera (l'orizzonte di equilibrio tra il visibile e l'invisibile, il conosciuto e lo sconosciuto), a ogni passaggio, a ogni cambiamento di materia.
Una percezione al di là dell'ascolto. La figura si genera dalle relazioni mutevoli che sgorgano dal fondo: figura e fondo non sono separabili, e forse non ha neanche più senso pensare la dicotomia figura/fondo.

There is not precise boundary between object and space: there is horizon on every frontiers (the horizon of balance between the visible and the invisible, the known and the unknown), on every passage, on every change of matter.
A perception that goes beyond listening. The figure creates itself from changing relations growing up from the background: figure and background are so entangled that it makes non sense to maintain this dichotomy.

Il n'y a pas de frontière entre l'objet et l'espace: il y a horizon à chaque limite (horizon d'équilibre entre le visible et l'invisible, le connu et l'inconnu), à chaque passage, à chaque changement de matière.
Une perception au delà de l'écoute. La figure se crée des rélations changeantes qui surgissent du fond: figure et fond ne sont pas séparables, et peut être que cette dichotomie n'as plus de sens.


Saturday 4 August 2012

Alexandre Hollan 2

«Revivre une forme sans avoir à l'analyser.»
«Faire de l'immédiat, du continu dans l'apparaître du monde, le seuil d'un dépassement de soi qui est tant aussi bien un effacement du langage.»
«Le chemin traverse des états. Des états de l'être dans sa quête du monde.»
«Ni connaissance objective ni simple perte de soi dans l'autre, mais rentrer en résonance. Le regard qui cherche à connaître est indissociable du doute de ce qu'il voit.»

(Extraits de "Cahier Alexandre Hollan", William Blake & co Edit.)


• FL n'est pas un paysage qui se déroule devant nos yeux, mais il est un "radeau", un moyen de transport qui change continuellement: on est transporté par le paysage sonore.

«To experience again a form without the need of analysis.»
«Let the 'now', the never ending showing of the world, becomes the edge of the act of going beyond oneself, which is at the same time an erasure of the language.» 
« The path goes through different states. States of being in its search for the world.»
«Nor objective knowledge, nor simple losing of oneself into the other but a state of resonance. The glance that try to know is inseparable of the doubt upon what it sees.»

(Excerpts from "Cahier Alexandre Hollan", William Blake & co Edit.)

• FL is not a landscape projected in front of us but it is like a "raft", it is a transport facility which changes continuously: we are transported by the soundscape. 


«Rivivere una forma senza doverla analizzare.»
«Fare dell'immediato, del continuo nell'apparire del mondo, la soglia di un superamento di sé che é anche una cancellazione del linguaggio.»
«Il sentiero attraversa degli stati. Degli stati dell'essere nella sua ricerca del mondo.»
«Ne conoscenza oggettiva ne semplice perdersi nell'altro, ma entrare in risonanza. Lo sguardo che cerca di conoscere è indissociabile dal dubbio di ciò che vede.»
(Estratti da "Cahier Alexandre Hollan", William Blake & co Edit.)

• FL non è un paesaggio che scorre davanti ai nostri occhi, è piuttosto come una zattera, un mezzo di trasporto che cambia continuamente e che ci trasporta nel paesaggio sonoro.


Thursday 2 August 2012

(sur) Hollan

«… la fadeur comme ouverture sur des événements plus subtils, à des harmonies moins faciles mais plus ouvertes sur l'avenir» (Eric Bonnet)
«[…] produire le lieu sensible et visible d'une incarnation qui accueille l'espace de la manifestation du monde»
«Produire un matière libre dont il [Hollan] n'est ni la victime ni le maître» (Marie-Josée Mondzain)
(Extraits de "Cahier Alexandre Hollan", William Blake & co Edit.)


• Pour dissoudre l'écart du monde il faut dissoudre la subjectivité.
• Tisser un lien nouveau avec les sons du monde.
• le motif qui chatouille l'oreille et qui est animé par l'oreille n'est pas une 'chose' (objet sonore ou image) mais une présence.

«… l'insipido come apertura su degli avvenimenti più sottili, a delle armonie meno facili ma più aperte sull'avvenire» (Eric Bonnet)
«… produrre il luogo sensibile e visibile d'una incarnazione che accoglie lo spazio della manifestazione del mondo.»
« Produrre una materia libera della quale lui [Hollan] non ne è ne la vittima ne il padrone» (Marie-Josée Mondzain)
(Estratti da "Cahier Alexandre Hollan", William Blake & co Edit.)

• Per dissolvere la distanza dal mondo bisogna dissolvere la soggettività.
• Tessere un legame diverso con i suoni del mondo
• il motivo che solletica l'udito e che l'udito anima, non è una cosa (oggetto sonoro o immagine) ma una presenza

«… charmlessness as the opening towards more subtile events, towards uneasy harmonies but more open to the future» (Eric Bonnet)
«[…] to build the sensible and visible spot of an incarnation which welcomes the world manifestation's space»
«[…] to create a free matter which do not constraint him and which is not constrained by him” (Marie-Josée Mondzain)
(excerpts from "Cahier Alexandre Hollan", William Blake & co Edit.)

• in order to dissolve the distance between us and the world we need to dissolve subjectivity.
• weaving a different relationship to the world's sounds
• the motif that tickles the ear and which is animated by the ear, is not a thing (sound object of image) but a presence.

Friday 27 July 2012

Senza figure - Without figures - Sans figures


In FL non ci sono oggetti sonori separati dal loro ambiente sonoro. Non c'è un rapporto di figura/fondo perché è rara la linea che separa: FL vive su un confine indeterminato, sfocato.
Non c'è a priori una struttura in FL, possiamo certo trovarne di strutture a posteriori nello stesso modo in cui possiamo proiettare su un paesaggio una griglia di lettura, ma è una cosa personale. Aveva ragione John Cage: comporre, eseguire e ascoltare sono tre attività che non sono necessariamente legate.

• Come si può da un'immagine sonora produrre una "presenza"?

• quando l'ascolto diventa "esser-ci"?
• bisogna che il sonoro tocchi e sia toccato.

Accettare la vulnerabilità è accettare il rischio dei territori inesplorati,  di uno stato senza difese, di un rinnovamento dell'essere. È uno spostamento. Lo spostamento serve a rendere udibile. FL non riproduce ma "rende udibile.


There are no sound objects detached from their sonic ambience. there is no figure/background relationship because, in FL, the separation line is rare: FL lives on an indeterminate edge, out of focus. there is any structure a priori, we can found them afterwords as well as we can project a grid onto a landscape. John Cage was right in saying: there is no necessary relation in composing, performing, listening.

• How can we produce "presence" from a sound image ?
• When do the listening becomes "being-there"?
• Sounds must touch and be touched.

To allow vulnerability is accepting the risk of unknown territories, of a defenseless state, of a renewal of being. It is a shift. Shifting let us hear-it, FL do not reproduce but makes it audible. 

Dans FL il n'y a pas d'objet sonore détaché de son milieu sonore.  Il n'y a pas une structure a priori, on peut en trouver après coup comme l'on peut projeter une grille sur un paysage mais ça reste un fait personnel. John Cage avait raison: il n'y a pas de lien nécessaire entre composer, jouer et écouter.

• comment on peut créer "présence" à partir d'une image sonore?
• Quand l'écoute devient-il "être-là"?
• il faut que le son touche et soit touché.

Accepter la vulnérabilité c'est accepter le risque des territoires inconnus, d'un état ans défense, d'un renouvellement de l'être. C'est un déplacement. Le déplacement sert à rendre udible. FL ne réproduit pas, il rend audible.

Sunday 22 July 2012

ATMOSFERA 2

© Fabrizio Rota
L'atmosfera è qualcosa di permeabile, qualcosa che permette a determinate entità (energie, fantasmi, sensazioni…) di entrare, di manifestarsi (… e nella parola manifestarsi c'è "mani)
« attraverso l'atmosfera sentiamo la poesia.» (A. Hollan)

L'atmosphère est quelque chose de perméable, quelque chose qui permet à certaines réalités (énergies, fantômes, sensations…) de rentrer, de se manifester (…et dans manifester il y a "main")
« Par l'atmosphère on entend la poésie » (A. Hollan)

Atmosphere is something porous, something which allows certain realities (energies, ghosts, sensations…) to enter, to manifest themselves (and in the word manifestation there is "hand" [mani])
« through atmosphere we hear poetry.» (A. Hollan)

Saturday 21 July 2012

Alexandre Hollan 1

« quand l'attention est assez vibrante pour résister aux images et à leur mouvement, alors elle sent peu à peu la grandeur, la grandeur puissante d'une réalité invisible.» 
« Sacrifier les détails est trop facile, mais leur enlever ce qu'ils ont en trop, leur donner un sens plus grand, est un travail juste.»
« Si j'empêche l'attention de se concentrer j'ai une image en même temps précise et floue.»
« J'ai pourtant besoin du flou, de l'inachevé, qui de nouveau permet de rentrer dans l'inconnu…»
« La conscience doit être traversée par une demi-sommeil.»
«Être superficiel… faire tout comme une distraction.»
« Avoir de l'énergie n'est pas nécessaire pour dessiner un arbre, seulement un peu de calme. L'énergie est dans l'arbre. »
« La vie secrète apparaît parfois dans les formes… Elle les traverses, les habites, et viens vers nous. Voir c'est sentir cette transformation de la réalité, le plus simplement possible.»
(Extrait de "Cahier Alexandre Hollan", William Blake & co Edit.)


Thursday 19 July 2012

ATMOSFERA

Per creare l'atmosfera di un paesaggio non bisogna necessariamente avere degli elementi che "gridano". Lavorando con materie complesse (come le registrazioni di paesaggi sonori) si crea immediatamente una "bruma" che lascia le forme a uno stato "sfocato" ma che permette a queste di rivelare la loro energia propria. Probabilmente una direzione ora è quella della prospettiva, cioè di eliminare la prospettiva geometrica per cercare di «entrare nelle cose», come la pittura di Morandi.

Afin de créer l'atmosphère d'un paysage on n'a pas nécessairement besoin d'éléments qui "crient". En travaillant avec une matière dense (comme les enregistrements de paysages sonores) se produit une "brume" qui laisse les formes floues mais qui leur permet de déployer leur énegie. Probablement une direction sera celle de la perspective, c'est-à-dire l'élimination de la perspective géométrique et d'essayer à "rentrer dans les choses", comme dans la peinture de Morandi.

In order to set up the atmosphere of a landscape we do not necessarily need "shouting" elements. Working with complex materials (like soundscapes) I create a sort of "fog" where forms tends to be out of focus but they can express their energy. Probably a working direction will be that of perspective, in the direction of the elimination of geometric perspective and try to "enter into things", like in Morandi's painting.

Wednesday 6 June 2012

Gilles Clément 1

"Pour le bien être du monde il faut que l'homme lâche prise sur beaucoup de sujets” (G. Clément: Le Jardin en Mouvement).
Abandoner les choses au temps, contre tout ce qui veut se soustraire au temps, contre tous ce qui vise l'immortalité de l'ego. La peur de la mort est un obstacle à la réalisation comme dit le yoga.
Ce ne sont pas les formes qui doivent durées dans le temps mais l'enchantement qui nait de leurs transformations vivantes

"Per il benessere del mondo bisogna che l'uomo allenti la sua pressione su molti soggetti" (G. Clément: Il giardino in movimento). Abbandonare le cose al tempo, contro tutto quello che vuole sottrarsi al tempo, contro tutto quello che mira a un'immortalità centrata sull'ego. La paura di morire è un ostacolo alla realizzazione come dice lo yoga.
Non sono le forme che bisogna far durare nel tempo ma l'incanto che nasce dalla loro trasformazione viva

"For the well being of the world we need to lose human's grip on a multiplicity of subjects" (G. Clément: the Moving Garden).
To let things go with the time, against everything that want to escape time, against everything that aims at an egocentric idea of immortality: Fear of death is a major obstacle to realization as yoga states.
It is not worth to keep forms from ageing, what is worth to keep is the charm of their living trnasformations

Tuesday 8 May 2012

White - Bianco - Blanc

Everybody from Toshio Hosokawa to André Du Bouchet, from Michel Collot to John Cage and Kenya Hara speak about the "white", the silence, about the spaces between. Concentrate you on "between". 

Tutti da Toshio Hosokawa a André Du Bouchet, da Michel Collot  a John Cage & Augustin Berque parlano del "bianco", del silenzion, dello spazio tra le cose. Concentrarsi sul "tra".

Tous de Toshio Hosokawa à André Du Bouchet, de Michel Collot à John Cage & Paul Celan parlent du "blanc", du silence, de l'espace entre les choses. Se concentrer sur «l'entre».

Saturday 18 February 2012

INQUADRATURE - CADRAGE - FRAMING

© Fabrizio Rota
I suoni che - nella registrazione/riproduzione di un paesaggio sonoro - rendono percepibile il supporto, la macchina (colpi sul microfono, loop, variazioni della velocità) o la presenza di qualcosa "fuori quadro" (rumori del tecnico…) spostano la prospettiva e quindi il quadro fuori della fiction "audiovisiva" del paesaggio sonoro.

© Fabrizio Rota
Les sons qui - dans l'enregistrement/reproduction d'un paysage sonore - rendent perceptible le support, les machines (bump sur le micro, variation de vitesse, répétitions…) ou la présence de quelque chose "hors cadre", déplacent la perspective et le cadrage en dehors de la fiction "audiovisuelle" du paysage sonore.

The sounds that - in recording/playing a soundscape - allow the perception of the support, or the machines (bump on the mike, loop, speed variations…) or the presence of something outside the frame (physical and aesthetics frame) shift the perspective outside the "audiovisual" fiction of a soundscape.